Non so che pensare di questa mia voglia di far sorridere tutti quanti. Da un lato ci credo davvero, da un altro mi sento veramente stupido, perché il mondo è così cattivo che solo uno stupido può credere di far trionfare o diffondere valori come il buonumore. I bambini possono credere al buonumore, i ragazzini e le farfalle, ma agli adulti non accade più.
Penso al commissario Cattani nella Piovra, che forte della sua etica e della sua dirittura morale si batte contro la malavita organizzata e fa credere a tutti noi spettatori di essere un eroe, solido e invalicabile. Poi quelli gli rapiscono la figlia e lo annientano, lo costringono a rimangiare ogni passo fatto, a mettersi una pistola in bocca, perché ogni affetto è una debolezza. Alle volte guardo gli animali, mi rendo conto di quanto liberamente e Naturalmente si uccidano fra loro, si macchino di tutto ciò che per noi è orrendo crimine, e mi chiedo perché io sono buono, mi chiedo se l’onestà non sia un difetto di fabbricazione, se non abbiano ragione i mafiosi e gli egoisti, i bulli, i prevaricatori, l’infinita coorte dei cattivi.
Quando chiedo in giro “Secondo te perché sono buono?” mi sento rispondere “Perché se non lo fossi staresti male”, ma questa non è una risposta, perché la mia domanda posso riformularla come voglio, compreso “Perché se non faccio il buono sto male?”. No, io voglio capire davvero, più a fondo, più giù di così. Cos’è l’onestà, cos’è la sincerità, la voglia di sbattersi per gli altri, la parola gratis, l’affetto, che senso hanno? Perché siamo così umani? Perché gli animali non hanno tutto ciò? Perché per dire che una persona è buona si dice che è umana? Da dove vengono tutti questi valori? Da dove sono usciti, e quando? A che servono?
E poi, come si trasmettono? Come posso rendere buono uno sbruffone, fargli capire che si sta meglio quando gli altri ci ringraziano, quando abbiamo passato la giornata a ridacchiare, se nemmeno io so come funziona tutto ciò, e se nemmeno io sono convinto che tutto questo abbia senso?
Clint Eastwood, in uno dei suoi film pazzeschi fa dire a un poliziotto “Mandare la gente in galera serve soltanto a spedire i criminali nel posto in cui avevano già indirizzato le loro stupide vite. Ma i morti restano morti”.
Serve davvero la pietas? Servono davvero tutti questi valori e questi sentimenti?
Per carità, sono convinto di sì. E se alle volte mi permetto di fare battute tremende su handicap, omosessualità, gente di colore, morte, religione e quant’altro, è perché sento di saper camminare sul confine tra lecito e illecito, sento di sapere dove si trova e di poter gustare le mie valenze. Una battuta, se viene in mente, dice Luttazzi, va detta, per quanto tremenda sia. Le battute fanno parte del pensiero, del parlamento mentale che ognuno di noi ha in testa, ma non hanno a che fare col nostro comportamento reale nella vita di tutti i giorni.
Allo stesso tempo non mi va di essere portatore di valori che non capisco e non conosco. Anche se sono valori indiscutibili, sacrosanti. Io devo, devo sempre capire tutto, e nelle cose devo andare a fondo. Non mi frega un cazzo se mi rubi il parcheggio o se nella mia busta paga è comparsa una strana vocina da 3 euro. Quello posso anche non capirlo, il giorno che trovo tre euro in terra torno in pari. E poi tre euro posso pure tirarli nel fiume. Non mi frega di sapere le date dei saldi o la misura dei cerchioni. Spesso sono fuori dalle discussioni che si fanno alle cene, e mi rendo conto di non interessarmi a cose che interessano tutti e che alla fin fine fanno la vita vera, e aiutano a stare coi piedi per terra. Io non li ho i piedi per terra. E questo è un difetto. Ma come funzionano i sentimenti e i valori umani, quello lo devo capire, se no ci esco pazzo. Smetterò di farmi queste domande quando avrò finito i punti interrogativi.
E adesso cantiamo assieme un santissimo canto di Natale. Ma cantando bene, a due voci, e con santissima passione, senza ripetere tutto come papere pecorone:
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaastro del cieeeeeel
Paaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargol diviiiiiiiiiiiin
MIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIte agneeeello Reeeeedentor
Tuuuuuuuuuuuuuuu sei aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaastro fra gli aaaaaaaaastri del cieeel
Tuuuuuuuuuuuuuuu sei miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiite fraimitiagnelliredentoooor
Sceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeendi giù, dalle steeeeelleee
PooooortancheilmiteagnelloRedentooor
5 commenti:
Sarà che sono monomaniaco e ho la mente chiusa, e via dicendo, ma io, che mi son sempre fatto le stesse domande e trovato la risposta piu' diffusa, la religione, una minchiata, sono abbastanza soddisfatto della spiegazione evolutiva. La psicologia evoluzionistica sarà anche un po' troppo "just so stories" come i critici dicono, ma secondo me ha visto giusto. Leggi qualcosa di Pinker oppure "Moral minds" di Marc Hauser. Ti si apre un mondo.
Enrico
Anch'io sono sempre fuori dalle cene e per ridere ci sono sempre.Le classiche domande esistenziali non mi hanno mai interessato:preferisco sapere che trasmissione ha la subaru
è una specie di fratellanza universale
non c'entra Dio
tutti sappiamo qual è la cosa giusta da fare
anche chi non la fa
perchè ce lo sentiamo dentro è un mistero
ma credo se lo sentano anche gli animali
solo loro hanno bisogni più impellenti
un lupo che sbrana una pecora non è meno crudele di un uomo che alleva maiali in 2 mq per farli ingrassare il prima possibile e ucciderli
credo che tutti gli esseri a questo mondo abbiano dentro di se la giusta direzione
poi ognuno prende la strada che vuole
non so se ce ne sia una migliore di un altra ma ho sempre pensato che per essere felice devi essere il più possibile coerente con ciò che vorresti essere [e non con ciò che sei]
credo che le risposte arriveranno dopo
mac
Credo che di gente che si prende troppo sul serio ne sia pieno il mondo.. gente che non pensa ad altro che al dimostrarsi sempre e comunque superiore agli altri,quelli che pasteggiano con regolarità ad ostriche e champagne quando in realtà vanno da Sergione lo zozzone e passan il giorno dopo col cagotto. Per come son fatta io sarebbe più una fatica viver nella tensione di blagarmela sempre e comunque che non esser come sono. E poi, biba, ricordati che non tutti riescon a far ridere gli altri. I più grandi comici son solitamente anche dei grandi geni, è non è da tutti.
Vorrei l'indirizzo di Sergione lo zozzone ahahah
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