mercoledì 24 giugno 2009
Biiibaaa 123
Sotto a ogni post abbiamo mille commenti anonimi, e alcuni fan veramente ridere, ma alla fin fine chi accidenti siete?
lunedì 22 giugno 2009
Solìs e l' esagerazione di foto.
Ma io mi chiedo perchè ci siam messi tutti a far così tante foto. Uno non può andar tranquillo ad una cena che si trova il giorno dopo la ricostruzione perfetta, dal momento in cui si siede per l'aperitivo all'istante in cui trangugia l'ultimo pezzo di pizza..Grazie alle foto a volte ti accorgi pure che la cassiera aveva sbagliato a darti il resto o che avevi l'etichetta di intimissimi che usciva dal top.. Facciamo centinaia di foto a serata manco stessimo visitando la ville lumiere...Non era bello quando centellinavamo le foto perchè stava per finir il rullino? Per poi farle sviluppar all'ipercoop e incazzarsi come iene xkè si è venuti in tutte con gli occhi chiusi? ahahah forse no, però che esagerazione di foto..
sabato 20 giugno 2009
Chuck 73 - Noi di Cuneo siamo gente chiusa
E' un periodo che sono un po' in depressione. Niente di grave, non medito il suicidio, solo che sarebbe bello che i miei esperimenti dessero qualche risultato positivo ogni tanto. Ma a parte questo, dicevo che è un periodo un po' cosi'. E ieri sera ho pure un po' litigato con una mia amica e stamattina mi sono svegliato ancora incazzato nero.
In questo stato d'animo, sono andato in stazione per fare i biglietti per il prossimo weekend (torno a casa), ed ecco che nel piazzale della stazione c'era questa ragazza con un cartello "FREE HUGS".
Ma roba pazzesca. Sei triste, incazzato e depresso, periodo nero e tutto, e trovi una ragazza (carina tra l'altro) che da' via abbracci gratuiti.
Un po' di contatto umano. Perfetto quando sei giu'. E dio sa se io non ero giu'. Ah come ne avevo bisogno. Roba da risollevarti la giornata.
Non sono mica andato ad abbracciarla. Troppo timido.
In questo stato d'animo, sono andato in stazione per fare i biglietti per il prossimo weekend (torno a casa), ed ecco che nel piazzale della stazione c'era questa ragazza con un cartello "FREE HUGS".
Ma roba pazzesca. Sei triste, incazzato e depresso, periodo nero e tutto, e trovi una ragazza (carina tra l'altro) che da' via abbracci gratuiti.
Un po' di contatto umano. Perfetto quando sei giu'. E dio sa se io non ero giu'. Ah come ne avevo bisogno. Roba da risollevarti la giornata.
Non sono mica andato ad abbracciarla. Troppo timido.
Biiibaaa 122
Quando ero piccolo c’era una barzelletta che per me bambino risultava assai divertente, poiché conteneva una Risposta Arguta.
La storia più o meno andava così. C’era un uomo che comprava un sacco di terreni e iniziava a coltivarli, ma ogni volta spuntava fuori un elicottero con della gente a bordo che passando sul suo campo urlava “E noi ci ca-ghe-re-mo soooooopra!”. L’uomo si arrabbiava un casino, acquistava un sacco di altri terreni, e quelli sempre “E noi ci ca-ghe-re-mo soooooopra!”. Alla fine, l’idea: l’uomo coltivava un terreno a ortiche!
Quando finalmente arrivavano i bastardoni, li lasciava urlare “E noi ci ca-ghe-re-mo sooooopra!” e a voce altissima rispondeva “E voi vi pun-ge-re-te il cuuuuulo!”.
Mado come ridevo da bambino. Mi sembrava molto furba come risposta.
Ora, x dire come cambia il senso dell’umorismo, ho ripensato a questa storia e ho riso ancora, tantissimo. Però pensando ai tizi dell’elicottero ahahah. Da dove arrivavano? Perché poi urlare quelle cose? Che scopo avevano? Di chi era l’elicottero?
Senza contare che il culo non te lo pungi se caghi sulle ortiche da un elicottero. E senza contare che per seminare un campo ad ortiche bisogna esser pronti a buttar via un sacco di soldi.
Cioè mi fa veramente ridere l’immagine di questi qua che appesi all’elicottero da ogni lato, come fossero su un tram a San Francisco, decollano euforici dicendosi l’un l’altro “Alè alè, via, andiamo!”
La storia più o meno andava così. C’era un uomo che comprava un sacco di terreni e iniziava a coltivarli, ma ogni volta spuntava fuori un elicottero con della gente a bordo che passando sul suo campo urlava “E noi ci ca-ghe-re-mo soooooopra!”. L’uomo si arrabbiava un casino, acquistava un sacco di altri terreni, e quelli sempre “E noi ci ca-ghe-re-mo soooooopra!”. Alla fine, l’idea: l’uomo coltivava un terreno a ortiche!
Quando finalmente arrivavano i bastardoni, li lasciava urlare “E noi ci ca-ghe-re-mo sooooopra!” e a voce altissima rispondeva “E voi vi pun-ge-re-te il cuuuuulo!”.
Mado come ridevo da bambino. Mi sembrava molto furba come risposta.
Ora, x dire come cambia il senso dell’umorismo, ho ripensato a questa storia e ho riso ancora, tantissimo. Però pensando ai tizi dell’elicottero ahahah. Da dove arrivavano? Perché poi urlare quelle cose? Che scopo avevano? Di chi era l’elicottero?
Senza contare che il culo non te lo pungi se caghi sulle ortiche da un elicottero. E senza contare che per seminare un campo ad ortiche bisogna esser pronti a buttar via un sacco di soldi.
Cioè mi fa veramente ridere l’immagine di questi qua che appesi all’elicottero da ogni lato, come fossero su un tram a San Francisco, decollano euforici dicendosi l’un l’altro “Alè alè, via, andiamo!”
martedì 16 giugno 2009
Biiibaaa 121
Filone di Alessandria è nato prima di Cristo ed è morto dopo. Ha vissuto a Gerusalemme e ha passato tutta la vita a scrivere una colossale storia degli ebrei. Sembrerebbe proprio la voce imparziale e competente che tutti cerchiamo per far luce sulla figura di Gesù.
Era lì quando Erode ha ucciso tutti i bambini cercando Gesù, era lì quando è stato compiuto ogni singolo miracolo del Messia, era lì quando c'è stata la crocifissione, il terremoto, la resurrezione che tanto ha sconvolto e riempito di meraviglia ogni singolo ebreo.
Ma di tutto ciò egli non parla. Non gli è arrivata voce. Nemmeno una riga.
Ahi ahi ahi Paloma.
Tra l'altro siamo sicuri no che "vergine" 2000 anni fa significasse la stessa cosa che intendiamo noi?
No perchè mi ha detto uno dei miei amici immaginari che Isaia nel testo originale parla di un ragazzo nato da una giovane donna, e in greco "giovane donna" e "vergine" vengono resi e significati dallo stesso termine.
Avremo poi mica preso l'accezione sbagliata eh??
Non credo via, sicuro no.
Che poi magari adesso sembra che io ce l'abbia con la Bibbia, quando in realtà io la Bibbia la leggo. Ieri, pensa, mi è apparso perfino Gesù. E mi ha detto "Ah, a Betlemme il mese di dicembre è freddo che si schiatta, c'è neve e quant'altro. Lo so che è bella l'immagine dei pastori in giro col gregge, ma proprio non ci sono in quel periodo. Garantito. Tutto il resto della Bibbia però è giusto. Di fisso".
Era lì quando Erode ha ucciso tutti i bambini cercando Gesù, era lì quando è stato compiuto ogni singolo miracolo del Messia, era lì quando c'è stata la crocifissione, il terremoto, la resurrezione che tanto ha sconvolto e riempito di meraviglia ogni singolo ebreo.
Ma di tutto ciò egli non parla. Non gli è arrivata voce. Nemmeno una riga.
Ahi ahi ahi Paloma.
Tra l'altro siamo sicuri no che "vergine" 2000 anni fa significasse la stessa cosa che intendiamo noi?
No perchè mi ha detto uno dei miei amici immaginari che Isaia nel testo originale parla di un ragazzo nato da una giovane donna, e in greco "giovane donna" e "vergine" vengono resi e significati dallo stesso termine.
Avremo poi mica preso l'accezione sbagliata eh??
Non credo via, sicuro no.
Che poi magari adesso sembra che io ce l'abbia con la Bibbia, quando in realtà io la Bibbia la leggo. Ieri, pensa, mi è apparso perfino Gesù. E mi ha detto "Ah, a Betlemme il mese di dicembre è freddo che si schiatta, c'è neve e quant'altro. Lo so che è bella l'immagine dei pastori in giro col gregge, ma proprio non ci sono in quel periodo. Garantito. Tutto il resto della Bibbia però è giusto. Di fisso".
venerdì 12 giugno 2009
Biiibaaa 120
Quando incontri una persona logorroica è capace che ci mette tutta la sera a dirti che non ha niente da raccontare
Etichette:
magari invece tu sì ma nemmeno ti chiede
mercoledì 10 giugno 2009
martedì 9 giugno 2009
Biiibaaa 119
Sa, facciamo tutti assieme quel vecchio giochino. Dovete ripetere molto velocemente questa frase "Date pane al cane pazzo, date pane al pazzo cane". Ma molto velocemente, e cercando di non impappinarvi.
Inizio io:
"Date cazzo al cane cazzo, date cazzo al cazzo cane"
Ok, ora tocca a voi
Inizio io:
"Date cazzo al cane cazzo, date cazzo al cazzo cane"
Ok, ora tocca a voi
lunedì 8 giugno 2009
Biiibaaa 118
Ma ecco, no, pensavo, metti che io vado a votare e anzichè votare uno dei candidati in lista voto Dexter, perchè mi piace il suo telefilm e perchè trovo che mi rappresenti molto quando lavando i piatti pensa fisso "Non devi uccidere tua sorella", o quando dice alla sua donna "Ebbene sì ho un problema di dipendenza" solo per levarsela dalle palle. E metti che hanno la mia stessa idea un casino di persone a Borgo San Dalmazzo. Insomma, Dexter vince. A Borgo San Dalmazzo raggiunge e supera il tetto voti di ogni altro candidato.
Che si fa? Eh?
Che succede?
E' prevista come possibilità una cosa del genere?
Perchè può succedere eh.
Innanzitutto lui facilmente lo viene a sapere. Anche fosse a Miami o a Spotorno, qualcuno in qualche modo va lì e gli dice "Guarda, hai vinto le elezioni a Borgo San Dalmazzo".
Ah, ecco poi un'altra cosa.
Avete presente tutti quei manifesti elettorali con quelle facce paonazze e quelle foto venute male e inspiegabilmente scelte come simbolo di un'intera campagna?
Perfetto, mettiamo che io metta lì in mezzo dei manifesti non autorizzati, tipo con la faccia di Dexter.
E' reato?
Perchè se non è reato è quasi sicuro che poi un sacco di gente lo vota. Forse vince.
Che si fa? Eh?
Che succede?
E' prevista come possibilità una cosa del genere?
Perchè può succedere eh.
Innanzitutto lui facilmente lo viene a sapere. Anche fosse a Miami o a Spotorno, qualcuno in qualche modo va lì e gli dice "Guarda, hai vinto le elezioni a Borgo San Dalmazzo".
Ah, ecco poi un'altra cosa.
Avete presente tutti quei manifesti elettorali con quelle facce paonazze e quelle foto venute male e inspiegabilmente scelte come simbolo di un'intera campagna?
Perfetto, mettiamo che io metta lì in mezzo dei manifesti non autorizzati, tipo con la faccia di Dexter.
E' reato?
Perchè se non è reato è quasi sicuro che poi un sacco di gente lo vota. Forse vince.
martedì 2 giugno 2009
Biiibaaa 117
IL CICCIONE
"A 15 anni ero molto grasso.
Ora, per dire, sono esageratamente grasso. Ed è meglio, perché so di non avere chances. Me ne sono fatto una ragione. Il mio peso forma è troppo lontano, dovrei tagliarmi tipo le gambe e la testa per leggere cifre meno imbarazzanti sulla bilancia. Non esiste. Io faccio finta di preoccuparmi, annuisco davanti ai consigli, borbotto lamentele e mugugno a ogni forchettata, ma fondamentalmente mangio quello che mi pare. La gente mi compatisce. Sono talmente grasso che ho raggiunto una nuova dignità.
A quell’epoca però era diverso. La mia testa poggiava su un collo, non annegava in un gorgo rotoloide di ciccia incravattata, le mie mani non si incollavano al banco portandosi via mezza risma di carta quando mi alzavo, la mia bocca non aveva quel sorriso lipidico che non sai se sotto mi stanno facendo un pompino o se sto per vomitarti addosso un rotolo di moquette.
Ero simile ai miei compagni. E l’ora di ginnastica arrivava come un boia ogni settimana, mi calava le braghe, mi pezzava le ascelle, richiamava ettolitri di sangue nelle mie guance, proprio quando dietro i vetri le ragazzine fumavano e covavano cattiverie.
In quegli anni soffrivo.
Poi venne Miriam.
Miriam la porca. Venne su da Salerno con la sua famiglia strillona e si piazzò nel banco accanto al mio. Non mi degnò d’uno sguardo. Forse una volta mi chiese se avevo dei cicles. Ma io non ero un ciccione in gamba. Ero un ciccione di quelli che al mare mangiano panini abnormi e con l’altra mano tengono l’aquilone.
Un giorno Miriam mi posò la mano sul braccio e disse “Te ti chiami?”
“Edoardo”. Guardai i suoi occhi dai mille riflessi ed ebbi un pensiero da vero adolescente del cazzo. Pensai “Le sue pupille stanno lavorando per mettermi bene a fuoco”.
“Mangiamo insieme oggi?” chiese lei.
“Sì”
Mi diede uno schiaffo su una mano, e mi disse “Bravo!”.
Andammo al self-service della stazione. Presi tutto quello che prese lei. Leggevo i nomi dei piatti sui cartellini e quando lei diceva “Buoni i tortelli!” io chiedevo un piatto di tortelli anche per me grazie, e pensavo che dopo pranzo dovevo pilotarla dove stavano i miei amici.
A tavola prese a toccarmi l’avambraccio. Ci poggiava la punta delle dita quando cambiava argomento. Io mi guardavo intorno. Non mi andava che leggesse nei miei occhi le turpissime scene di strasesso in cui noi due ci avviavamo a grandi falcate verso l’orgasmo perfetto toccandoci dappertutto con la punta delle dita.
Il mio cruccio era la mancanza di prove. Lei parlava fisso, ma io pensavo alle prove. Tenevo gli occhi sulla strada. Mi voltavo a vedere chi entrava.
Dopo pranzo ci spostammo in un bar. Lei si buttò su una sedia.
“La vuoi te?” disse pizzicando fra i denti la caramella che stava succhiando. Feci segno di sì, la presi e me la ficcai in bocca.
Le piacciono i grassi, è fatta, pensai.
Ai giardinetti limonammo.
Avevo trovato la matta. Quella con le fisse.
I sei mesi che passai con lei furono indimenticabili. Una porcheria dietro l’altra. Miriam gridava nel letto dei miei, la domenica, e io ci davo dentro, serio, serissimo. Ancora oggi mi chiedo dove stava l’inculata."
Ecco. Ho presentato questo racconto a un concorso indetto dalla Stampa, un paio d'anni fa, con in palio una Fiat Panda, se ricordo bene. I racconti inviati erano un sacco, per cui una prima scrematura è stata fatta in automatico, con il trova-vocaboli, così da escludere tutti i racconti volgari, razzisti, classisti eccetera. Il mio racconto è stato scartato subito, in prima battuta, perchè volgare e pieno di discriminazione verso gli obesi.
Ho sospettato fin da subito che la ricerca fosse stata effettuata solo sui titoli e non sui contenuti, perchè la censura mi ha bloccato in maniera praticamente istantanea. Allora ho sostituito il titolo e ho inviato una seconda volta il mio racconto. Anziché "Il ciccione" l'ho intitolato "Miriam la porca".
Censurato di nuovo.
Allora ho provato a intitolarlo semplicemente "Miriam", e tà-dàààààà: eccolo apparire sul sito della Stampa.
E' stato lì fino a che la giuria non ha letto davvero i racconti e poi è stato finalmente scartato un'ultima volta.
Il tema dei racconti doveva essere "Oltre le aspettative", e mi sembrava molto carino mandare una storia tenerissima come questa, in cui un ragazzino appena un po' sovrappeso faticava a credere di aver rimorchiato una figa.
Pazienza, continuerò a viaggiare sulla mia Y ancora un po'
"A 15 anni ero molto grasso.
Ora, per dire, sono esageratamente grasso. Ed è meglio, perché so di non avere chances. Me ne sono fatto una ragione. Il mio peso forma è troppo lontano, dovrei tagliarmi tipo le gambe e la testa per leggere cifre meno imbarazzanti sulla bilancia. Non esiste. Io faccio finta di preoccuparmi, annuisco davanti ai consigli, borbotto lamentele e mugugno a ogni forchettata, ma fondamentalmente mangio quello che mi pare. La gente mi compatisce. Sono talmente grasso che ho raggiunto una nuova dignità.
A quell’epoca però era diverso. La mia testa poggiava su un collo, non annegava in un gorgo rotoloide di ciccia incravattata, le mie mani non si incollavano al banco portandosi via mezza risma di carta quando mi alzavo, la mia bocca non aveva quel sorriso lipidico che non sai se sotto mi stanno facendo un pompino o se sto per vomitarti addosso un rotolo di moquette.
Ero simile ai miei compagni. E l’ora di ginnastica arrivava come un boia ogni settimana, mi calava le braghe, mi pezzava le ascelle, richiamava ettolitri di sangue nelle mie guance, proprio quando dietro i vetri le ragazzine fumavano e covavano cattiverie.
In quegli anni soffrivo.
Poi venne Miriam.
Miriam la porca. Venne su da Salerno con la sua famiglia strillona e si piazzò nel banco accanto al mio. Non mi degnò d’uno sguardo. Forse una volta mi chiese se avevo dei cicles. Ma io non ero un ciccione in gamba. Ero un ciccione di quelli che al mare mangiano panini abnormi e con l’altra mano tengono l’aquilone.
Un giorno Miriam mi posò la mano sul braccio e disse “Te ti chiami?”
“Edoardo”. Guardai i suoi occhi dai mille riflessi ed ebbi un pensiero da vero adolescente del cazzo. Pensai “Le sue pupille stanno lavorando per mettermi bene a fuoco”.
“Mangiamo insieme oggi?” chiese lei.
“Sì”
Mi diede uno schiaffo su una mano, e mi disse “Bravo!”.
Andammo al self-service della stazione. Presi tutto quello che prese lei. Leggevo i nomi dei piatti sui cartellini e quando lei diceva “Buoni i tortelli!” io chiedevo un piatto di tortelli anche per me grazie, e pensavo che dopo pranzo dovevo pilotarla dove stavano i miei amici.
A tavola prese a toccarmi l’avambraccio. Ci poggiava la punta delle dita quando cambiava argomento. Io mi guardavo intorno. Non mi andava che leggesse nei miei occhi le turpissime scene di strasesso in cui noi due ci avviavamo a grandi falcate verso l’orgasmo perfetto toccandoci dappertutto con la punta delle dita.
Il mio cruccio era la mancanza di prove. Lei parlava fisso, ma io pensavo alle prove. Tenevo gli occhi sulla strada. Mi voltavo a vedere chi entrava.
Dopo pranzo ci spostammo in un bar. Lei si buttò su una sedia.
“La vuoi te?” disse pizzicando fra i denti la caramella che stava succhiando. Feci segno di sì, la presi e me la ficcai in bocca.
Le piacciono i grassi, è fatta, pensai.
Ai giardinetti limonammo.
Avevo trovato la matta. Quella con le fisse.
I sei mesi che passai con lei furono indimenticabili. Una porcheria dietro l’altra. Miriam gridava nel letto dei miei, la domenica, e io ci davo dentro, serio, serissimo. Ancora oggi mi chiedo dove stava l’inculata."
Ecco. Ho presentato questo racconto a un concorso indetto dalla Stampa, un paio d'anni fa, con in palio una Fiat Panda, se ricordo bene. I racconti inviati erano un sacco, per cui una prima scrematura è stata fatta in automatico, con il trova-vocaboli, così da escludere tutti i racconti volgari, razzisti, classisti eccetera. Il mio racconto è stato scartato subito, in prima battuta, perchè volgare e pieno di discriminazione verso gli obesi.
Ho sospettato fin da subito che la ricerca fosse stata effettuata solo sui titoli e non sui contenuti, perchè la censura mi ha bloccato in maniera praticamente istantanea. Allora ho sostituito il titolo e ho inviato una seconda volta il mio racconto. Anziché "Il ciccione" l'ho intitolato "Miriam la porca".
Censurato di nuovo.
Allora ho provato a intitolarlo semplicemente "Miriam", e tà-dàààààà: eccolo apparire sul sito della Stampa.
E' stato lì fino a che la giuria non ha letto davvero i racconti e poi è stato finalmente scartato un'ultima volta.
Il tema dei racconti doveva essere "Oltre le aspettative", e mi sembrava molto carino mandare una storia tenerissima come questa, in cui un ragazzino appena un po' sovrappeso faticava a credere di aver rimorchiato una figa.
Pazienza, continuerò a viaggiare sulla mia Y ancora un po'
lunedì 1 giugno 2009
Biiibaaa 116
Credo che una vacanza in cui siamo presenti io e il mio amico Lorenzo diverrebbe presto insopportabile x chiunque, perchè ci piace a tal punto guardare la gente che potremmo passare un intero pomeriggio in una piazza a valutare chi ha la testa + grossa
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