Non ho più rinnovato l’abbonamento a Ciak mensile di cinema e cultura. Non che mi avesse stufato, però non è che posso mantenere tutti i dipendenti di tutte le redazioni di tutti i giornali. Ho lasciato scadere i termini e tanti saluti.
Poco prima dell’arrivo dell’ultimo numero ho trovato nella buca delle lettere il coupon per il rinnovo con il sollecito promemoria.
Poi ho ricevuto una telefonata sul cellulare.
“Signor Davide non rinnova più?”
“Eh no”
“Ma non le piace la rivista?”
“Molto bella la rivista, però mi sono tolto la voglia”
“Capito. Pazienza, arrivederci”
“Salve stia bene”
“Molto bravo”
“Anche lei”
Tre giorni fa è arrivato l’ultimo numero, con una lettera allegata che diceva “Ma Davide! Scade tutto, qua SCADE TUTTO!”. E poi una comunicazione aggiuntiva in caratteri minuti “Davide! Ti regaliamo 4 numeri!”. Due righe dopo “Davide! Paghi 28 euro anziché 49!”. Infine “Davide! Puoi rinnovare anche con un sms se hai freddo e non vuoi uscire!”.
Ieri mattina sono venuti dove lavoro. Erano in sette, su un pulmino con scritto Ciak sulla fiancata. Abbiamo fatto colazione assieme, gli ho spiegato le mie ragioni, loro mi hanno spiegato le loro e alla fine sono ripartiti tristi ma coscienti del cliente perduto.
La sera mi ha chiamato mia madre.
“Davide ma cosa è successo con quelli di Ciak? Avete litigato? Hanno chiamato oggi, erano distrutti, cosa gli hai fatto?”
“Ma niente, loro fanno così”.
Quelli della tipografia erano seduti sullo scalino di casa mia, con lo zaino e i panini alla mortadella. Li ho fatti salire, mi hanno sfidato alla wii, li ho battuti e se ne sono andati.
Il direttore commerciale l’ho visto ieri al bar, ho dovuto fare a braccio di ferro con lui per fargli capire che non volevo rinnovare. La caporedattrice l’ho sconfitta poco dopo a scacchi. I ragazzi del magazzino a guerra simulata.
Poi stamattina improvvisamente ho mandato un sms e ho rinnovato.
Perché son brava gente. E anche io.
venerdì 22 gennaio 2010
Biiibaaa 135
martedì 19 gennaio 2010
Chuck 105 - Wozzamerica toilet
Sono appena stato a New York. Cosa devo dire, l'America è l'America, c'è poco da fare.
Uno cresce guardando tutti quei film americani li' e poi, quando finalmente va a New York, sembra di stare a casa. Le strade, la gente, tutto è in un certo strano modo familiare. Viene voglia di battere un cinque al gangsta appostato all'angolo del marciapiede. Ma non è una bella idea, e infatti me ne sono ben guardato.
Percio' quello che davvero colpisce, quando vai a New York, sono i dettagli, quelli che nei film sono trascurati. Le tazze del cesso, ad esempio.
Come tutti sanno, un uomo piscia da in piedi. O almeno, un uomo single. Perchè ho sentito storie orribili di uomini costretti dalle fidanzate/mogli a orinare da seduti. Brrr. Non voglio pensarci.
Comunque sia, quando uno fa la pipi' da in piedi puo' direzionare il getto. Io, fin dall'infanzia e per tutta la mia carriera di pisciatore, ho sempre cercato di trovare in ogni tazza l'angolino giusto, quello che permette di minimizzare allo stesso tempo sia il rumore sia gli schizzi verso l'alto. Che detto cosi' sembra facile, ma si tratta in realtà di una cosa mica ovvia. Soprattutto perchè il tutto va fatto nell'arco di tempo di una pisciatina, e il flusso è per forza di cose incostante.
La prima cosa che si impara è ovviamente a non pisciare nella pozza. Primo perchè fa rumore, secondo perchè gli schizzi arrivano al soffitto. Lo sanno tutti. Solo un pazzo dirige il getto nella pozza. Andiamo.
Questa è la regola numero uno, poi da li' uno negli anni impara anche a dosare la portata, a calcolare l'inclinazione delle pareti interne, a cercare gli angoli ciechi, ecc...
Ma sull'evitare la pozza, non si discute.
Poi uno va in America e va in bagno, alza il copritazza e con sgomento scopre che li' le toilette sono COMPLETAMENTE ALLAGATE. Non c'è una sorta di imbuto di ceramica con un po' di acqua sul fondo come da noi. Li' hanno una specie di stagno: il livello dell'acqua rasenta quasi il bordo della tazza. Eccheccazzo.
E come si spiega? Ci saranno delle ragioni ingegneristiche o culturali che non afferro. Quello che so è che mentre qui da noi l'effetto bidè (avete capito cosa intendo) quando si molla il bisogno grosso è una cosa sporadica e accidentale, in America è la regola.
E, soprattutto, non si puo' orinare in silenzio. Come si fa a evitare lo scroscio di cascata alpina quando la superficie allagata è cosi' estesa?
Ci è voluto un paio di giorni, ma alla fine ho imparato a direzionare nello stretto intervallo di ceramica asciutta tra il livello del lago e il bordo della tazza, e le mie pisciate sono tornate stealth.
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