Ogni tanto ritorno per un po' all'ovile.
Ho trascorso una settimana di vacanza a casa in Italia e sono appena rientrato in Svizzera. Non è stato un viaggio facile.
Per i miei compagni di treno, intendo.
Ma andiamo con ordine.
A casa, ho potuto assaggiare un gorgonzola spettacolare che mia mamma ha comprato dal suo banco del formaggio di fiducia, al mercato del sabato mattina.
Spettacolare. Proprio quel gorgonzola che qui in Svizzera me lo sogno. Qui trovo solo quello edulcorato, addomesticato, magari diluito col mascarpone.
Quello di mia mamma no. Quello è bello cremoso, bello grasso, con un sapore deciso, intenso.
E un odore pestilenziale. Ogni volta che apri il frigo, ti assale e ti stordisce. E non va più via. Nemmeno se richiudi il frigo e apri la porta del balcone e fai corrente. Si appiccica alle pareti e si aggrappa alle gambe del tavolo.
(Come sia possibile che un odore tanto corrotto sia associato ad un gusto così sublime, va aldilà della mia comprensione)
Ieri che sono tornato in Svizzera, mia mamma, che mi vuole tanto bene, mi ha fatto un bel regalo. Ha comprato un altro bel pezzo di quel fantastico gorgonzola al mercato e mi ha fatto una sorpresa. Me l'ha messo nella valigia.
Si, si, proprio tra i vestiti.
Per essere precisi, era in una scarpa, così non si sarebbe schiacciato. E la scarpa era tra i vestiti.
Alla partenza, insospettito dall'aroma che traspirava dalla valigia, i miei sospetti hanno trovato conferma nello sguardo orgoglioso negli occhi di mia madre.
"Ti ho comprato un altro bel pezzo di gorgonzola al mercato. E' nella valigia, ma è ben sigillato"
Apro la valigia. Una nuvola verdastra a forma di fungo di Nagasaki si libera nella stanza. Barcollo.
Guidato dall'olfatto (l'olfatto di un cane è 100 volte più sensibile dell'olfatto umano: un cane sarebbe morto), ho trovato il pacchetto all'interno della mia scarpa da corsa sinistra.
"E' ben sigillato" significa che il pacchetto del formaggio è dentro un sacchetto di plastica di quelli che si usano per pesare la verdura al supermercato.
Un formaggio il cui odore è percepito in camera da letto da un uomo (il cui olfatto è 100 volte meno sensibile di quello di un cane) quando il formaggio stesso si trova in cucina, nel frigo chiuso, all'interno di un tupperware, è "ben sigillato" in un sacchetto di plastica spessa qualche micron, in una scarpa.
In mezzo ai miei vestiti.
"Vedi, ho fatto un bel nodo" dice lei.
"..."
Il vestiario ormai era fottuto, lo so, ma ho cercato lo stesso di rimediare alla situazione. Così ho spostato il sacchetto col formaggio nello zainetto da viaggio, dove ho il computer e l'acqua e i panini per la cena sul treno.
Quei poveri passeggeri del cisalpino Milano-Basel! Ogni volta che aprivo lo zainetto per prendere da leggere, o per bere, o per mangiare, la nuvola verde di odore appiccicoso si liberava nel vagone. Vedevo le loro facce che si liquefacevano come alla fine del primo indiana jones quando i nazisti aprono l'arca.
Comunque sia, sono arrivato a Basel. Ora il gorgonzola è al sicuro, nel mio frigo, in una matrioska di tre contenitori tupperware, e i vestiti della valigia sono a lavare.
Mi dispiace solo per quel finanziere, alla dogana di Domodossola. Si vedeva che era affezionato al suo cane.
3 commenti:
Ahahah l'Idiana Jones de noi altri!
Ps. carina la stazione di Basel. Molto carina. La ricorderò per sempre dopo che ho perso una coincidenza venerdì scorso e ci son rimasto dentro per un'oretta.
Sarà stata la prima volta nella storia in cui il treno svizzero era in ritardo e quello francese era partito in orario!
Povero cane... non ha resistito alla nube tossica...
ooo finalmente!
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