...e la prima sera vanno in discoteca. Nemmeno entrati da un minuto, che un ubriaco rovescia un intero bicchierone di birra gelata nella schiena dell'italiano, che cristonia in un po' tutte le lingue. L'americano attacca subito briga con l'ubriaco responsabile del fattaccio: "Ehi tu guarda cos'hai fatto al mio amico", lo apostrofa senza indugio.
Con somma sorpresa, scopre che anche l'ubriaco rovesciatore di birre è di Los Angeles come lui ed ecco che i due diventano subito migliori amici e iniziano a offrirsi tequile.
Intanto l'italiano ha tutta la schiena bagnata e continua, seppure un po' in disparte, a cristoniare serrato.
A questo punto entra in scena il francese, che si inserisce nel gruppo di americani ubriachi e inizia a parlare con una delle ragazze, una formosissima statunitense cresciuta a pane e macdonald, del peso approssimativo di un quintale. Questa è l'ultima volta che i suoi amici lo vedono. Riapparirà solo il giorno successivo a pranzo, con il collo orrendamente coperto di mostruosi succhiotti viola-scuro e millantando performance sessuali sovrumane.
L'italiano intanto, solamente strizzando la sua camicia fradicia, ha potuto riempire un paio di medie, che offre in giro.
Lo svizzero si è un po' tenuto in disparte durante tutti questi avvenimenti, perchè cercava del fumo. Dopo aver attaccato bottone con ogni persona di colore del locale, finalmente trova uno che ne vende. Felice come una pasqua, comincia a confezionare uno spinello con consumata destrezza, seduto su un divanetto. Qui viene fatto oggetto di avanches da un tizio che sembra il sosia del cowboy di Brockback Mountain (non quello che si è suicidato, quell'altro).
L'italiano raggiunge lo svizzero, che ha ormai pronto lo spinello e lo sta fumando. Una bella ragazza si aggrega al simpatico gruppetto, salvo poi fuggire dopo poco, scacciata dall'italiano che le tossisce addosso mezzo polmone, dopo la prima nota. Tra un colpo di tosse e l'altro l'italiano cristonia.
A questo punto i ricordi si fanno confusi e la cronaca dei fatti si fa incerta.
Di certo c'è che i tre sopravvissuti, americano svizzero e italiano, si trovano a un certo punto chissà come a bordo di una limousine lunga sei o sette metri, diretta chissà dove. L'americano molla una scorreggia così orrenda che l'autista si trova costretto ad abbassare tutti i finestrini. Poi si ferma e li fa scendere.
Che notte. Sembra una barzelletta.
(l'italiano ero poi io)
Con somma sorpresa, scopre che anche l'ubriaco rovesciatore di birre è di Los Angeles come lui ed ecco che i due diventano subito migliori amici e iniziano a offrirsi tequile.
Intanto l'italiano ha tutta la schiena bagnata e continua, seppure un po' in disparte, a cristoniare serrato.
A questo punto entra in scena il francese, che si inserisce nel gruppo di americani ubriachi e inizia a parlare con una delle ragazze, una formosissima statunitense cresciuta a pane e macdonald, del peso approssimativo di un quintale. Questa è l'ultima volta che i suoi amici lo vedono. Riapparirà solo il giorno successivo a pranzo, con il collo orrendamente coperto di mostruosi succhiotti viola-scuro e millantando performance sessuali sovrumane.
L'italiano intanto, solamente strizzando la sua camicia fradicia, ha potuto riempire un paio di medie, che offre in giro.
Lo svizzero si è un po' tenuto in disparte durante tutti questi avvenimenti, perchè cercava del fumo. Dopo aver attaccato bottone con ogni persona di colore del locale, finalmente trova uno che ne vende. Felice come una pasqua, comincia a confezionare uno spinello con consumata destrezza, seduto su un divanetto. Qui viene fatto oggetto di avanches da un tizio che sembra il sosia del cowboy di Brockback Mountain (non quello che si è suicidato, quell'altro).
L'italiano raggiunge lo svizzero, che ha ormai pronto lo spinello e lo sta fumando. Una bella ragazza si aggrega al simpatico gruppetto, salvo poi fuggire dopo poco, scacciata dall'italiano che le tossisce addosso mezzo polmone, dopo la prima nota. Tra un colpo di tosse e l'altro l'italiano cristonia.
A questo punto i ricordi si fanno confusi e la cronaca dei fatti si fa incerta.
Di certo c'è che i tre sopravvissuti, americano svizzero e italiano, si trovano a un certo punto chissà come a bordo di una limousine lunga sei o sette metri, diretta chissà dove. L'americano molla una scorreggia così orrenda che l'autista si trova costretto ad abbassare tutti i finestrini. Poi si ferma e li fa scendere.
Che notte. Sembra una barzelletta.
(l'italiano ero poi io)
3 commenti:
Qualcuno si è accorto che questo è il post numero 200?
A qualcuno interessa che è il post numero 200?
From Polungheriae
Avremmo dovuto far coincidere il post 200 con biba 100 e fare una cena a cui non avrei partecipato...
Chuck
ahahahah mi ha fatto molto ridere,soprattutto il pezzo all inizio degli americani..ahahahah
:-))
Sara
Posta un commento